ORTO URBANO ovvero l’orto sovversivo

Mi sono chiesta a lungo cos’altro potessi fare in questo momento così difficile per il nostro paese, oltre ai Corsi di Crescita personale on line, oltre a moderare il Forum tenendolo costantemente aggiornato su vittorie e sconfitte di questa guerra per la verità, oltre a selezionare informazioni utili per il nostro Canale Telegram di controinformazione

Oltre a vivere una vita sana, libera e felice, ovviamente, per dare il buon esempio ogni giorno.

E nella mia vita privata c’è un’attività che mi fa stare bene, mi rilassa, mi diverte, mi permette di esercitare stupore e gratitudine: il mio orto urbano. Sono tanti anni che approfondisco l’argomento e che metto in pratica, invento, sperimento.

Fin da piccola giocavo sul terrazzo della casa di mio nonno, a Monte Mario, sradicando, ripiantando e poi portandomi in giro tutta fiera con un carrellino, delle piantine di Sedum Palmeri, la classica pianta grassa da esterno dai fiorellini gialli (quella che ci puoi camminare sopra, puoi non annaffiare e non muore mai, per capirci! 😉 )

Ho avuto la fortuna di avere l’orto estivo nella casa sul lago di Vico e conoscere i sapori delle verdure appena colte. E da grande ho sempre amato circondarmi di verde, dentro e fuori casa, appena possibile. Ricordo la mia collezione di piantine grasse in tazzine da caffè spaiate, tolta di mezzo quando Totò, il mio gatto, pensò bene di ammazzare la noia mangiandosi un cactus finendo 3 giorni ricoverato nella clinica veterinaria!

Ho sempre adottato piante che gli altri non volevano (edere, aloe e gelsomini), che buttavano (un ulivo bonsai, un arancio tarocco), che nascevano nei posti sbagliati, divertendomi a riprodurle per talea (credo che ci siano almeno 3 dozzine di persone che hanno in casa un figlio del mio storico Pothos, salvato quando lavoravo in Rai Sipra nel 1998, o del mio Tiphonium, nato da un ramo “rubato” a un corso di Angelologia) e adesso ho iniziato a regalare le margotte del mio indistruttibile Glicine

Ma sto divagando…

Anche prima che frequentassi il corso di Progettazione in Permacultura (72 ore) nel 2011 ho sempre coltivato pomodori, basilico e insalate nel terrazzo, e con il tempo ho sperimentato svariati tipi di orti urbani, dal “Muro della Pace” in cassette, al Vertical Garden nei bigonci, alle vasche da bagno riciclate!

In grande ho partecipato alla realizzazione del primo orto sinergico alla Libera Università di Alcatraz, progettato una Foresta Edibile a colori (nientemeno che nei colori dei 7 Chakra, lungo un percorso sensoriale che per il momento è fermo a metà) e un orto sinergico terrazzato nel nostro futuro Ecovillaggio a Gubbio… Lì sì che le cose le abbiamo iniziate a fare sul serio!

Attualmente in terrazzo ho 10 mini-orti pallet rialzati, belli, comodi e a prova di mal di schiena, e questa primavera abbiamo costruito anche un “ortone” rialzato in scorze di castagno, sul prato in giardino.

E da lì vengo, in questo momento, dopo aver piantato la quarta varietà di pomodoro antico, pacciamato con fieno e trapiantato dei tageti e delle talee di salvie.

Ma in questo periodo storico ci sono tanti motivi per fare un orto…

Imparare a far nascere e crescere CIBO SANO è uno degli atti più RIBELLI che puoi fare!

Per difendersi da questo continuo assalto programmato alla LIBERTA’ individuale e collettiva.

Perché solo coltivando il nostro cibo, utilizzando sementi antiche, sapendo quello che c’è dentro, rifiutando OGM, concimi, pesticidi, possiamo non solo esercitare il nostro potere creativo, ma anche preservare la nostra longevità e proteggere tutta la famiglia.

Perché i guerrieri della luce devono innanzitutto sentirsi bene per combattere per la verità e la giustizia.

Per questo ho deciso di inaugurare un nuovo filone di corsi dal vivo: l’ORTO URBANO, l’orto sovversivo.

Con l’aiuto del mio fedele cavaliere, Leonardo Di Paola, sempre pronto a costruirmi orti pallet, sollevare vasi troppo pesanti e portarmi i sacchi di terra…

In Anteprima a Roma questa Primavera.

Ti aspetto!

😘

Viviana Taccione