Voglio solo elettrodomestici DUMP (la SMART sono io!)

La maggior parte degli oggetti si insinuano nelle nostre vite mascherati suppostamente (scusami l’avverbio desueto ma il doppio senso – anche se un po’ volgare – ci sta tutto) da invenzioni comode. Indispensabili. Impensabile farne a meno. Diventi un paria, un emarginato, quasi un troglodita se non le usi anche tu. Se non ti assoggetti all’ultimo ritrovato del mercato. Devi averlo e basta.

“E’ un must!” (Ovviamente è quello che vogliono farti credere, ma te ne puoi tranquillamente fregare! 😉 )

Insomma, se guardi il vocabolario, tra “comodo” e “indispensabile” c’è una gran bella differenza! 

E quasi nessuno ricorda che magari, solo pochi anni prima, quelle comodità non esistevano e vivevamo tutti lo stesso molto comodamente. L’ultima pandemia sta dimostrando che non siamo affatto resilienti perché abbiamo sacrificato le funzioni basiche della nostra società in cambio di lussi e comodità. E che non sarà per niente facile riappropriarsi di quelle funzioni in tempi brevi…

E’ con questa scusa della comodità – che sembra innocua, ma poi diventa quasi una droga – che stiamo scivolando in un vergognoso tecnocapitalismo di sorveglianza.

capitalismo di sorveglianza

Grazie a dispositivi multimediali che ci controllano 24 ore su 24, spiando i nostri gusti, i nostri acquisti, i nostri spostamenti, le nostre parole, i nostri gesti…

Oggi siamo sempre più target di mercato, ci possono inviare pubblicità ad hoc per farci desiderare merci in linea con i nostri valori, e – ancora più grave – possono manipolare il nostro consenso politico tramite pseudo-amici e fake-news.

Ed è solo l’inizio, perché tra Assistenti Virtuali e Internet delle cose, con tutti gli elettrodomestici di casa comandati a distanza e collegati ad App in rete, non avremo più un minimo di intimità. Rischiamo di diventare davvero schiavi spalmati sui divani in attesa della pappa pronta, di “film consigliati” che ci pilotano e di input che ci controllano. A breve, magari con la scusa di monitorare h24 la nostra salute, prevenire le malattie, seguire l’evoluzione di epidemie o restare in collegamento con strutture sanitarie, indosseremo orologi smart, o chip sottopelle (come già imposto agli animali domestici), e via… E probabilmente chi non si assoggetterà a queste nuove misure di prevenzione vedrà via via sfumare i propri diritti fondamentali.

Ma… E la privacy? Antiquata!

La libertà? Sopravvalutata!

Oggi comanda sovrana la (pretestuosa) comodità.

Non sono una luddista, sia chiaro, anche a me piace un telecomando per regolare la temperatura senza alzarmi… Ma quando le comodità diventano invasive o lesive della mia autonomia (perché alla fine non sappiamo più fare niente da soli e le abilità che non utilizziamo si dimenticano o si atrofizzano) non mi sta più tanto bene.

Delegare, soprattutto se a delle macchine, significa perdere il controllo.

E a chi mi risponde che preferisce avere le comodità e poi imparare a usare tutti questi dispositivi con intelligenza”, rispondo che certe volte è impossibile. Semplicemente non puoi gestire il fatto che ti controllano, o che ti targettizzano, o che ti manipolano e ti inducono a sperderti dietro desideri ipnotici indotti. Vieni fagocitato e vendi l’Anima al Sistema in cambio della comodità. Perché gli smart sono loro, gli elettrodomestici, in mano alla grandi aziende di controllo, e i dump, gli stupidi, siamo noi.

(Se non lo hai visto, ti consiglio il film Wall-e, un delizioso film di Animazione di Pixar, che invita a riflettere sul significato della vita, in un universo di umani spiaggiati a premere pulsanti… Ne parlo qui.)

Ti faccio un esempio che ho visto in rete… non so neanche se sia il più adatto, ma mi è sembrato così assurdo che desidero condividerlo con te. Si tratta della pubblicità di un aspirapolvere “smart, appunto, con un display che sembra pesantissimo sul manico (di cui francamente non vedo la “comodità”)… Ma le spiegazioni dicono:

“Integrazione di App intelligenti. Quando prendi PURE ONE S12, ti meriti un’esperienza di pulizia avanzata collegandoti all’App Tineco. L’App Tineco può tenere traccia delle tue pulizie e generare aggiornamenti e rapporti in tempo reale. È anche facile controllare i malfunzionamenti nell’App. Scarica e trova subito più funzionalità dell’App!”

Ma davvero qualcuno ha necessità di fare “rapporti in tempo reale” delle pulizie fatte? Di quanti minuti ha utilizzato l’aspirapolvere? Di quanto era sporca la casa? 😉 E il fatto che scaricando l’App si possano trovare subito più funzionalità, come fosse la favolosa grotta del tesoro di Alì Babà? Ma la gente non ha qualcosa di meglio da fare che esplorare le App della sua scopa elettrica? Con un costo di 599 Euro per un aspirapolvere intelligente, mi chiedo: ma chi è il più smart qui?

Queste super-dotazioni esterne, questi outsourcing di intelligenza, rischiano di farci diventare meno dotati intellettualmente. E di farci spendere un sacco di soldi inutili in aggeggi che non servono.

E poi, diciamocelo, come ben scrive Jasper Fforde: “La crescita fine a se stessa, è la filosofia del cancro.

Insomma… A me certe comodità fanno sentire “incomoda”. Ergo, con me ¡No pasarán! 😉

Non voglio elettrodomestici che mi parlano, preferisco parlare con le persone vere…

Voglio elettrodomestici dump – stupidi – di quelli che si attivano meccanicamente, il più possibile semplici da riparare, che non rischino di lasciarmi fuori casa o bloccata in macchina perché una centralina elettronica va fuori uso… Non m’importa se sono meno comodi – ripeto – stavo già molto comoda anche 10 anni fa, senza Grande Fratello!

E non riapro l’argomento 5G perché andremmo fuori tema (se ti interessa c’è Scomunicazione Cellulare), però è chiaro che uno tsunami di radiofrequenze cancerogene, che abbassa ulteriormente le difese immunitarie, proprio non ci serve! 🙁

Ti dico tutto questo perché anche tu possa esercitare – davvero – liberamente il tuo Super Potere.

🙂

Viviana Taccione

[Brano estratto dal Manuale “SOSTENIBILITA’ PERSONALE” che trovi qui].

N.B:
Se vuoi un piccolo assaggio del Capitalismo di Sorveglianza, ti segnalo tre video imperdibili:

  1. Servizio di Presa Diretta del 10/2/2020 sugli elettrodomestici SMART che ti spiano e vendono i tuoi dati…

2. Servizio di Petrolio: Cina 2020 Sorveglianza Totale, il sistema di Credito Sociale. Lo Stato ti sorveglia h24 e condiziona tutta la tua vita.

3. Video del World Economic Forum. Un termometro SMART verrà strumentalizzato per bloccare di nuovo tutto il mondo? Il fatto che venga promosso dal WEF non fa pensare niente di benigno… (se lo tolgono lo trovi nel sito del WEF, qui: https://www.weforum.org/videos/22906-this-smart-thermometer-could-predict-future-virus-outbreaks-1)

¡Que Dios nos coja confesados! 😉

Non permettiamo che rompano il fronte!

A proposito dell’obbligo di vaccinazione per i sanitari e farmacisti istituito con l’illegittimo DL del 1 Aprile 2021 (che purtroppo non è stato un Pesce d’Aprile…) spero proprio che non verrà tramutato in legge.

Ieri è stato un triste giorno per la nostra democrazia.

Dobbiamo rinforzare le barricate perché – la Finestra di Overton docet – se rompono il fronte per una categoria, poi lo faranno per tutte le altre.

La libertà personale è inviolabile.

La libertà di scelta terapeutica è sacra per tutti.

Lo sancisce l’Art. 32 della COSTITUZIONE della Repubblica Italiana, l’Art. 5 del Trattato Internazionale di OVIEDO, l’Art. 1 del Codice di NORIMBERGA, l’Art. 3 della Dichiarazione Universale dei DIRITTI UMANI.

E allora? Basta con questi soprusi, basta con questa violenza, basta con questa omertà!

Sono tante le persone, anche quelle che solitamente si vaccinano, che ora sono attaccate pesantemente e messe all’indice perché esprimono la loro  perplessità per queste terapie geniche spacciate per salvifici vaccini (che vaccini NON SONO, sono terapie ancora in fase sperimentale, non testate per cancro e sterilità, che non danno immunità – quindi ti puoi ammalare e puoi ancora contagiare – che danno gravi effetti collaterali – tra cui paralisi e morte – rendendo addirittura necessario uno scudo penale per i vaccinatori contro accuse per lesioni personali e omicidio colposo (!) 😯 E ricordiamo che le aziende farmaceutiche si erano già garantite a priori uno sgravio di responsabilità civile, come mai accaduto prima nella storia. 😯 😯 )

Sperimentazioni rischiose, poco efficaci e niente affatto necessarie, perché esistono cure domiciliari molto valide per i malati. Ma si sa, curare i sani è molto più lucroso piuttosto che curare pochi (sempre meno) malati.

Come non si può rivedere passo passo l’ascesa del nazismo in questa insensata sequela di vessazioni? (Parlo di nazismo perché causa di uno dei genocidi più noti e più vicini a noi, ma potrei citare tante altre forme totalitarie sviluppatesi tra l’indifferenza generale…)

Riporto le parole di un sermone del Pastore Martin Niemöller, che allertava i fedeli sulle purghe operate dai nazisti, gruppo dopo gruppo, che finirono – come forse qualcuno dovrebbe ricordare – in fame e miseria, violenze indicibili, odio fratricida, sterilizzazioni forzate, sperimentazione umana sui deportati e nello sterminio finale di 17 milioni di persone (tra ebrei, rom, disabili, omosessuali, slavi, non desiderabili e dissidenti politici e religiosi).

Per non parlare del Karma che probabilmente ancora pesa sulla progenie di coloro che non fecero nulla per contrastare questa follia e di quanti persino approfittarono della situazione per arricchirsi.

Il Pastore Niemöller disse:

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.”

Un testo che è come un pugno nello stomaco.

Un invito a non guardare dall’altra parte, a svegliarsi da questa letargia e smettere di essere apatici solo perché temiamo di essere additati per le nostre idee, o perché magari – per il momento – ancora non ci tocca.

A parte che non è per niente etico fregarsene, ma una volta che la libertà viene violata per un gruppo, verrà sistematicamente violata anche per tutti gli altri. Tempo al tempo. Quando si prende di mira una categoria di persone, e gli altri stanno a guardare, alla fine prima o poi – tra sensi di colpa e senso di ineluttabilità – verranno travolti tutti.

Informati. (Puoi iniziare da qui.)

E’ ora di riaccendere il cervello e il cuore prima che la storia si ripeta.

E’ ora di dire subito tutti insieme “NO!“, prima che sia troppo tardi.

Perché tra i valori che ci rendono esseri umani in evoluzione c’è quello straordinario del rispetto reciproco. Il “disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo” di Voltairiana memoria, ci rende degni di vivere questa esistenza.

Lontano dall’odio, dalle ripicche e dai pendoli che il mainstrem sta instillando goccia a goccia da mesi in tutti noi.

Facciamo fronte e ribelliamoci insieme, disobbedienti alle leggi del branco e contro ogni forma di fascismo per tutelare i diritti costituzionali di tutti: diritto alla libera scelta terapeutica, diritto al lavoro, diritto di opinione, diritto alla privacy.

Poi… chi si vuole inoculare lo pseudo-vaccino lo faccia, ma senza costringere nessuno a farlo.

Tanto – lo ripeto – per stessa ammissione dei produttori (vedi bugiardini) e dell’Istituto Superiore di Sanità, queste terapie NON DANNO IMMUNITA’. La notizia è di dominio pubblico, ormai.

E se invece hai la pia illusione – dopo un anno di bombardamento mediatico e lavaggio del cervello – che tu, vaccinandoti, sarai comunque al sicuro… O se ormai rientri tra i “vaccinati” e quindi non vuoi neanche ipotizzare di aver fatto una scelta frettolosa… Amen.

Se hai la convinzione di essere immune e se tutti quelli che lo desiderano si possono inoculare queste terapie (senza risparmiare donne in gravidanza, bambini e categorie a rischio)…

A te che caspita importa se io – invece – non voglio vaccinarmi? 😯

Possiamo continuare ad essere amici (anzi, scusa se per le prime settimane ti starò un po’ a distanza, visto che i neo vaccinati possono essere pure contagiosi!) 😉

Un abbraccione ai ribelli (e un abbraccio virtuale a tutti gli altri)

Viviana Taccione

PS: Nel Canale Telegram “I Feel Good – CONTROINFORMAZIONE” (che al contrario di altri Social non viene censurato, almeno per ora) segnaliamo anche i gruppi di sostegno legale per le categorie toccate da questo iniquo DL: https://t.me/controinf 

Sono delusa da questa oscena obbedienza!

Che l’inconsapevole greggia ci sia cascata me lo aspettavo, la storia era troppo simile a un film catastrofico visto e rivisto con virus, segregazioni, mutazioni et similia

Ma è sconfortante vedere l’oscena obbedienza di chi non vuole sapere la verità perché gli fa comodo per le sue argomentazioni.

Dopo aver portato avanti per anni le stesse battaglie, è davvero un colpo al cuore! 

Ma come? 

Basta ascoltare un po’ di medici (anche premi Nobel) che lavorano in prima linea, e non i soliti pennivendoli della TV, per rendersi conto che questo virus non è affatto un “salto di specie” come recita la narrativa ufficiale, non c’è davvero nulla di “naturale”…  

Non è troppa casualità che si sia diffuso a Wuhan, una città dove esiste un laboratorio di massima sicurezza in cui vengono studiati gli agenti patogeni e – di conseguenza – le armi biologiche più letali?

Che sia stata una fuga voluta o solo un errore, criminalità o negligenza, al limite se ne può anche discutere (per quanto…) 😐

Ma pensare che sia normale che in un virus ci siano “naturalmente” pezzi di DNA di pipistrello, di pangolino, di serpente e di HIV è drammaticamente ingenuo.

Dobbiamo venire a patti e accettare che – purtroppo – viviamo in un mondo corrotto, dove gli interessi sovranazionali dei grandi prevalgono sulla vita dei piccoli (ma non è sempre stato così?)

Solo in questo modo possiamo informarci, ribellarci, difenderci e… difendere quelli che amiamo. 🙂

Sono delusa da questa oscena obbedienza alle bugie di regime, ottenuta tramite una perversa manipolazione mediatica, un indottrinamento consenziente zeppo di omissioni, mediocrità, contraffazioni (“consenziente” perché la TV mainstream si può anche spegnere, io non la vedo dal 2006!), che insieme a una serie di decreti insensati alimentano continua, paura, senso di colpa insicurezza

Ma quello che più mi fa stare male è che la maggior parte dei “ragazzi di Greta” si stia facendo manipolare.

Sono stata accanto a voi nei vostri Scioperi per il clima, sostengo attivamente l’emergenza ambientale, mi batto per la sostenibilità personale, per il boicottaggio ai Climate Monster

Eravate voi – le nuove generazioni – la nostra speranza per aiutarci ad aggiustare il mondo.

E invece? Leggo nei vostri messaggi “il COVID nasce perché stiamo sfruttando troppo l’ambiente”, “si tratta di una zoonosi trasmessa dagli animali all’uomo”, “basta pandemie, stop all’agricoltura intensiva”… 🙁

Sono d’accordo che dobbiamo smettere di distruggerci la terra sotto i piedi, ma – in questo caso – state presumendo un rapporto di causa-effetto inesistente, che non reggerebbe neanche ipotizzando amplessi tra serpenti, pangolini e pipistrelli (e senza preservativo, il che spiegherebbe le sequenze di DNA dell’HIV nel SARS-CoV-2…) 😀

Se continua così i cosiddetti Nativi Digitali finiranno direttamente, supinamente e volontariamente, nel GRANDE RESET, programmato dal World Economic Forum, che con la scusa di lottare insieme a loro per il clima, gli toglierà tutto.

E magari – in assenza di immediati effetti avversi – saranno felici, all’inizio, come recita la propaganda, ma solo perché non avranno capito di cosa li stanno derubando.

Sorvolando sulla caduta in picchiata del QI indotta dal connubio h24 Smartphone-Social, che denuncio da anni, c’è da dire che purtroppo i ragazzi oggi si sono già assuefatti a essere imbavagliati con la loro mas-cretina (rigorosamente abbinata e molto trendy), e ora non li stanno neanche più mandando a scuola, chiusi in casa con una DAD criminale che il Ministro dell’Istruzione vuole rendere permanente! 😯

Ed è normale che – in queste condizioni – comprendano poco o niente delle lotte del secolo scorso per la libertà.

Loro non hanno avuto nonni o genitori che hanno fatto la guerra, che sono stati partigiani, che sono stati torturati o uccisi da regimi totalitari.

Sono figli di generazioni nate all’ombra del consumismo. Abituate all’usa e getta. Alla vetrinizzazione della vita in bacheche virtuali. Non sanno fare molto con le loro mani che non implichi premere pulsanti, obbedire a guide on line

Loro pensano di sconfiggere la crisi climatica a colpi di meme, o con delle tempeste di tweet… (Mentre magari sarebbe più saggio diminuire i consumi, cambiare fornitore di Energia, passare a Banca e Assicurazione Etiche, iscriversi a una CSA evitando i supermercati, riscoprire l’autoproduzione, etc.)

Sono drogati di fast food e di fast web, soggiogati da immagini seriali e slogan a effetto che hanno sempre più presa rispetto a scrittura, pensiero, idee originali. E si sa, le immagini si possono facilmente creare, manipolare e ci rendono tutti inconsapevoli pedine

Ma gli ambientalisti più adulti? Perché anche voi avete abboccato alla narrativa di stato finanziata da Big Pharma (e non solo)?

Tra voi ci dovrebbe essere qualcuno che ricorda e che apprezza la libertà, soprattutto perché le vostre battaglie ambientaliste si dovrebbero basare sul lavoro di scienziati. Gente che osserva i fatti, che va fino in fondo, che trae conclusioni logiche. In grado di scoprire certe cose. Quanto meno abituata ad informarsi, studiare, capire.

E’ la vostra missione…

Ma non si può ragionare a compartimenti stagni. Il nemico pubblico numero 1 non può essere sempre e solo l’industria petrolifera…

Come si può pensare che nella finanza oggi non sia tutto collegato?

La situazione è troppo grave per fare finta di niente e obbedire. 

La situazione è troppo grave per non dare l’allarme

Che c’avete i panda al posto del cervello

E, mi spiace dirlo…

Anche i Vegetariani sono saliti al balzo sul carrozzone mediatico per dire che i virus vengono dal mangiare troppa carne…

E ciò significa assecondare questa isteria indotta. Secondo loro il salto di specie si sarebbe verificato negli allevamenti a causa degli abomini perpetrati. Quindi smettendo di mangiare cibi animali non ci sarebbero più pandemie… Che delusione!

Ok, sono d’accordo sul fatto che gli allevamenti siano indegni di un essere umano evoluto che può scegliere di mangiare altro senza torturare e uccidere – far torturare o far uccidere – altri esseri senzienti, e per giunta garantendosi una longevità attiva (allontanando cioè tumori, infarti, diabete et similia…)

Ok, sono anche d’accordo che negli allevamenti possano nascere le zoonosi alcune pandemie…

Ma anche tra voi ci sono illustri medici e scienziati… E prima di strumentalizzare questa supposta pandemia a favore degli animali, io mi precipiterei a prendere posizione per scoprire la verità e per salvare innanzitutto gli esseri umani.

Esseri umani che stanno sterminando perché lasciati senza cure domiciliari e senza farmaci che li guarirebbero, permettendo solo l’inoculazione – a tutta la popolazione, anche quella sana – di pericolosissime terapie geniche sperimentali (una fortunatamente già vietata ieri dall’AIFA, non prima di aver fatto svariate vittime!) che adesso stanno sperimentando sui bambini di 6 mesi.

Alla faccia della vivisezione! 🙁

Tanto, amici miei, i prossimi ad essere inoculati saranno proprio gli animali che tanto difendiamo, già stanno sperimentando un vaccino anti-covid specifico per animali sui primati allo ZOO di San Diego. (Un altro immenso mercato si apre per Big Pharma: tutti gli animali in cattività nei parchi e TUTTI i cani e gatti domestici!)

Ma davvero non lo vedete?

Davvero c’avete gli occhi foderati di Tofu? 

Uno scienziato, un medico, dovrebbe scoprire che le mascherine non fermano il virus ma causano ipossia, dovrebbe scoprire che i tamponi creano falsi positivi gonfiando a dismisura i numeri dei presunti contagiati, dovrebbe scoprire che laddove c’era terapia domiciliare ci sono stati pochissimi decessi.

E una volta che si scopre la malafede nel Sistema, dovrebbe attivarsi un minimo di pensiero critico! 😉

Per non parlare di Associazioni e Gruppi che vanno avanti come se nulla fosse: neanche sfiorano l’argomento per non perdere seguaci ed essere politicamente corretti

Insomma, censurano per paura di essere censurati… (Contenti loro!)

Come se tutto questo non riguardasse anche loro, la loro salute, la loro libertà (quella delle loro famiglie e dei loro figli…)

Bah… Tutto sommato ci stanno facendo un favore!

Basta guardarsi un po’ in giro in questo momento per capire di chi ci si può fidare davvero. Chi si espone e non lo fa solo per farsi notare, ma perché ha una missione, a rischio di essere insultato, trollizzato, oscurato, cancellato, stigmatizzato persino su Wikipedia!

In questo periodo ho disdetto abbonamenti a newsletter, donazioni periodiche, sono uscita da gruppi e associazioni, e mi sono iscritta felicemente ad altre newsletter, altri gruppi, altre associazioni, sostenendo il lavoro di chi (secondo me) lo merita.

(E abbiamo avuto un sano ricambio anche nella nostra newsletter per aver osato regalare un corso Audio-Ebook illustrato di 3 ore che si chiama: Protocollo Immunità. Verità negate sulla Pandemia! 😉 )

Però il problema resta. Siamo pochi e divisi.

DIVIDE ET IMPERA, è sempre stato così. E il motivo della debolezza endemica e storica degli Italiani.

Ognuno s’è sempre e solo fatto i cacchi suoi, ma OGGI, ADESSO più che mai, serve una visione di insieme perché tutto il mondo civile, il mondo dei Buoni, dei Giusti, degli intellettualmente Onesti, possa finalmente rendersi conto di questa immensa manipolazione mediatica, di questa PLAN-DEMIA.

E che i veri complottisti, i veri negazionisti, sono gli ALTRI (sempre bravi a rigirare la frittata grazie alla loro potenza mediatica).

Sono gli ALTRI che complottano per vendere farmaci inutili e pericolosi, che negano correlazioni e responsabilità, che si stanno preparando a comprare a saldo e stralcio il mondo, e attaccano chiunque osi metterli sul banco degli imputati.

Un virus nato in laboratorio, che è stato volutamente curato male (o non curato, vietando le cure domiciliari e le medicine salvavita con un criminale protocollo attendista) perché diventasse un’emergenza. Ovunque. Per portare terrore, sensi di colpa, lockdown e vaccini. E miseria. Tanta miseria. E più grave ancora della miseria, una sottomessa e acritica obbedienza.

Ed è solo l’inizio.

L’Europa si prepari all’era delle pandemie” ha detto Von der Leyen, Presidente della Commissione Europa. E questo dice tutto: ai piani alti non c’è alcuna volontà di uscirne, anzi!

Come dico spesso, basta seguire il Bianconiglio, basta guardare chi ci guadagna, dove vanno i soldi, lo spartiacque che sta dividendo vittime e carnefici, per iniziare a capire dove sia la verità (o almeno una parte della verità).

Davvero nessuno trova oscene tutte queste coincidenze?

Davvero nessuno trova oscena tutta questa acquiescenza?

Davvero nessuno trova osceni questi soprusi?

Davvero non c’è nulla per cui togliersi il paraocchi e alzare la testa? Niente vi stupisce, niente vi fa arrabbiare? Neanche il fatto che abbiamo recintato e vietato le altalene nei parchi? 😯

Sarà per deformazione professionale, ma a chi segue i fatti da vicino sui canali dell’informazione libera, tutto questo non può certo sfuggire. E ci sono scienziati, Medici, Avvocati, Politici, Economisti, Giornalisti che da mesi lo stanno apertamente denunciando (anche trasmettendo in digitale terrestre)

Informati. E’ una tua responsabilità. (E la mia necessità morale impellente era avvertirti. 😛 )

Solo fare un salto di coscienza, solo RISVEGLIARCI, solo reagire pacificamente ma tutti INSIEME, collaborando, cooperando, unendo le forze, potrà salvarci.

Non dobbiamo arrenderci.

Scegliamo di essere padroni della nostra mente, del nostro corpo, del nostro destino!

Viviana Taccione

[Articolo pubblicato anche nel FORUM Community di www.ifeelgood.it]

VS scritto sulla mia mas-cretina…

Ho scritto VS [Versus = CONTRO] sulla mia mascherina, in realtà una inutile e dannosa “mas-cretina”, come forma di ribellione.

Per riconoscerci per strada anche con il bavaglio, per manifestare contro questa pandemia mediatica, contro la manipolazione dei dati, contro il terrorismo sanitario, contro la paura indotta, contro la distruzione della nostra costituzione, contro dei DPCM illegali, contro l’imposizione delle cure, contro i farmaci OGM, contro la sperimentazione umana, contro il boicottaggio delle relazioni, contro il transumanesimo antispirituale, contro l’inquinamento di nanoparticelle e 5G e tanto altro...

Ovviamente è una mascherina di cotone, di quelle lavabili, e non una di quelle schifezze sintetiche usa e getta (Fatte dove e da chi? Sterilizzate come?) piene di plastica e chimica che stanno invadendo il pianeta. Ma che ci vuole a lavare una mascherina di cotone? Così come ti lavi la biancheria tutti i giorni (si spera 😉 ), ti lavi anche la mascherina, no?

E così ho scritto VS anche per protestare contro tutta questa chimica inutile.

E a dirla tutta…

Ho anche cucito sopra due brillantini, perché nonostante le avversità il nostro sorriso non deve smettere di risplendere! 😉

[THE DOCTORS IS IN] Parliamo insieme di sostenibilità?

Viviana nel mitico banchetto di consulenza di Lucy Van Pelt, ma invece di "Psychiatric help" c'è scritto "Sustainability help"

Ti ricordi di Lucy Van Pelt, sorella maggiore di Linus, onnipresente nelle strisce a fumetti Peanuts di Charles Schulz?

Lucy – 8 anni – invece della classica limonata, dispensa consigli psichiatrici a 5 centesimi l’uno dietro un banchetto su cui troneggia la scritta “Psychiatric help – The Doctor is IN”! Non è che i suoi consigli siano particolarmente costruttivi, ma parlare fa sempre bene… (Dale Carnegie ci ha insegnato che a volte basta anche solo ascoltare con interesse per essere considerati ottimi conversatori!  😉 )

Bene… Mi son ricordata di Lucy grazie a Kate Schapira, attivista, poetessa e professoressa di Inglese, che dal 2014 si offre di parlare di crisi climatica nel parco della città di Providence, nel Rhode Island.

Ispirandosi alle strisce di Schultz, Kate ha realizzato un suo banchetto di legno con la scritta “Climate Anxiety Counsuling” accanto alla rivelatoria frase “The Doctor is IN”, dietro il quale offre consulenza per l’ansia climatica per la modica cifra di 5 centesimi, che devolve in beneficenza.

Questo tavolino informale, scanzonato e accessibile a tutti, che Kate ridipinge e tira fuori ogni Primavera, incoraggia le persone ad avvicinarsi e a parlare con lei.

Le risposte vengono poi documentate (in forma anonima) sul suo blog dove racconta le motivazioni che l’hanno spinta ad iniziare questa impresa: “Ho paura degli effetti dei cambiamenti climatici sul mondo che amo. Ho voluto scoprire se anche gli altri si sentivano così, per trovare un modo per parlarne insieme, e poter avere delle conversazioni utili che portino all’azione”. Come ti capisco, cara Kate! 

Tutta questa storia mi ha davvero ispirata

Prima che scoppiasse l’emergenza pandemia, già mi vedevo anche io al parco, questa Primavera, con il mio banchetto “The Doctor is IN”, sotto una quercia a Villa Borghese. Ahahahah! Ti immagino la reazione del tipico Vigile Urbano romano?  😉  

Ovviamente tutto è cambiato, quanto meno a livello di percezione mediatica. 🙁

 Kate non è andata al Parco, come nessuno di noi, dato che la supposta emergenza di CoVID-19 ha bloccato tante cose, prima fa tutte l’interazione sociale. Peccato! Anche perché gli argomenti di cui parlare sarebbero stati molteplici…

Nel frattempo, nella prima fase della quarantena (bloccata anche io in casa, stile Silvio Pellico “Le mie Prigioni”…) ho approfittato per concludere un libro illustrato sulla Sostenibilità.

SOSTENIBILITA’ PERSONALE
Metti in azione il tuo Super Potere
(380 pagine in 3 formati pdf – epub – azw3)

Suona bene, no? 😀

Era un po’ che volevo scrivere questo nuovo libro, ma mai come adesso credo ci sia davvero necessità di contattare il proprio Super Potere e poi cercare intorno a sé persone affini con cui entrare in azione, costruendo la propria sostenibilità e resilienza.

E non disegnando arcobaleni sulle finestre, perché questo non ci salverà da nessuna emergenza in arrivo… Ma prendendo in mano la situazione, informandosi sui canali giusti, ascoltando le voci fuori dal coro, cercando di capire cosa fa chi è già attivo, indirizzando il mercato, spendendo meglio le proprie risorse, risparmiando tempo e denaro, prendendosi la responsabilità di vivere la propria vita in modo etico ed equo.

E anche se fanno di tutto per farci sentire impotenti, metterci la museruola, bloccarci, isolarci, demotivarci, avvilirci, spaventarci… Chi non è d’accordo, ma – paradossalmente – anche chi è d’accordo, perché ovunque, a tutti i livelli, c’è sempre e solo una lotta per il potere

Oggi come oggi la cosa più importante comprendere che ognuno di noi può fare la differenza nelle piccole-grandi scelte di ogni giorno (certo, c’è da capire cosa valga la pena fare, per investire le nostre energie su quello che davvero conta!), perché ognuno di noi ha un Super Potere da gestire, il cui controllo è ambitissimo dagli altri.

Quindi ti invito a leggere una copia di Sostenibilità Personale (dove spiego a che punto siamo, qual è il Super Potere che anche tu puoi usare, come sentirsi più felici semplificandosi la vita, le 12 azioni più impellenti già sperimentate di persona… Leggi il programma completo qui) e poi – se vuoi – potremmo parlarne insieme The doctor is in! 🙂

Insieme possiamo farcela.

Pace, Amore e Sostenibilità Personale

Viviana Taccione
Autrice, Trainer e Downshifter

[Articolo pubblicato anche in www.ifeelgood.it]

Libertà di parola, movimento, cura nella pandemia mediatica COVID-19

una simbolica gabbia per uccelli, come augurio, vuota

Diventa sempre più urgente parlare di libertà. Una parola abusata e manipolata, violentata inconsapevolmente da molti, consapevolmente dai soliti noti.

Libertà di parola…

Possibilità di dire quello che si pensa, senza essere censurati dai Social Media o dai Motori di ricerca che ti rendono irreperibile o ti cancellano da tutta le rete. Possibilità di fare connessioni logiche, tra malattie e inquinamento, tra inquinamento e elettrosmog, tra elettrosmog e antenne 5G, tra antenne 5G e vaccini, tra vaccini e tecnologie localizzanti, tra tecnologie localizzanti e regimi totalitaristici (per esempio)…

Libertà di movimento…

Possibilità di uscire di casa, andare a passeggiare in un bosco, in spiaggia, spostarsi nella casa in campagna, senza essere inseguiti da droni o fermati da agenti di sicurezza come in uno stato fascista/comunista, senza poter sedere accanto al partner in auto con il quale dividi tranquillamente il letto. Senza sentirti ancestralmente braccato, in difetto, colpevole, angosciato senza alcun motivo (come quando si faceva il check-in con Ryan Air)…

Libertà di cura…

Possibilità di decidere se ingurgitare chimica velenosa e farsi iniettare vaccini conditi con nanoparticelle, oppure optare per la prevenzione, nutrendosi di verdura e frutta biologiche ricche di prana e vitamine. Senza doversi per legge sottomettere a tatuaggi o chip sottopelle di controllo che vorrebbero suppostamente infilarci da qualche parte  (come quelli per gli animali domestici, appunto).

Sono tre argomenti profondamente legati.

Molto più di quanto si pensi.

Molto più di quanto vogliono farti pensare.

Con tutte queste norme, queste leggi, questi decreti che servono a saggiare i nostri limiti di obbedienza cieca… Con l’instaurazione di una menzogna planetaria, con una narrativa di terrore e morte… Ci negano la responsabilità di decidere per la nostra vita, annichilendo la nostra volontà personale.

Perché se schiacci la libertà, se distruggi la volontà, se togli alle persone la possibilità di muoversi, piano piano gli togli il loro Super Potere Personale.

Bloccati, piegati, ubbidienti, schiacciati da bugie, falsità, favolette. Senza possibilità di guadagnare per pagare debiti e mutui, ricattati dal rischio di multe, che in questo momento di crisi indotta sarebbero tanto più difficili da affrontare…

Accecati dai nostri stessi buoni sentimenti che ci impediscono di pensare che là fuori qualcuno agisca solo per bieco interesse, restiamo inermi di fronte a una situazione insostenibile, incostituzionale, antidemocratica.

Che poi alla democrazia chi ci crede più?

La Democrazia non può essere nelle mani di una maggioranza tenuta ignorante e Smarthphonata, che vive di immagini photoshoppate e pubblicità manipolanti. Troppo presi dal ruolo che abbiamo deciso di impersonare, vetrinizzato e mantenuto a tutti i costi nei nostri inconsistenti profili sul Cyberspazio, perseguiamo cause che ci sventolano sotto al naso, adeguate ai nostri valori – che si tratti dall’ultimo iphone o della salvazione dei mari, poco cambia – senza accorgersi che dietro c’è sempre uno scopo altro, inconcepibile per i più.

Anche ammesso che non fossimo in una oligarchia, in cui il nostro voto non vale assolutamente nulla (almeno il voto nelle urne, come spiego in Sostenibilità Personale c’è un altro voto che vale molto di più ed è quello che vogliono distruggere…)

E anche ammesso che tutti scelgano bene alle elezioni, i politici (tranne miracolosi esempi) sono legati mani e piedi e impossibilitati a fare il loro lavoro, schiacciati dalle Lobby, dal Deep State, dagli interessi globalizzanti e sovranazionali che uniscono quel parassitario 1% che governa il mondo, atteggiandosi – oltre la beffa il danno – a benefattori dell’Umanità.

Quindi lasciamo da parte la politica, e passiamo a quello che bolle in pentola.

Oggi ti invito a vedere questo VIDEO.

E’ abbastanza breve e dice molto di quello che vorrei condividere con te in questo momento.

Si tratta de “Il Ministero della verità” del Giornalista d’inchiesta Massimo Mazzucco. A quanto mi risulta, una delle poche voci italiane fuori dal coro belante degli asserviti al potere.

Qualche anno fa, nel libro “Scomunicazione Cellulare“, ti raccontavo che tra Social Media e Fast Web ci stavano togliendo il giocarello, disinnescando la libera informazione e ammaliandoci per trasferirla da Forum e Blog proprietari a Canali ospitanti, di cui non siamo proprietari. Canali che sono anche loro succubi di sponsor e pubblicità a pagamento, al soldo dei potenti, e che possono censurare a piacimento. Ti ricordi?

L’altro giorno per la prima volta ho visto questa icona di Youtube.

Carina vero?

Libertà di parola, movimento, cura nella pandemia mediatica COVID-19

No! Orribile. 🙁

Questo è uno dei nuovi volti della censura.

Quando vai sui link diretto di certi canali che non vogliono farti trovare, ecco che appare la scimmietta.

Non sempre, magari dipende che cosa hai visto prima, quanto sei considerato complottista et similia… Ma il risultato non cambia. La pagina per te non è disponibile. Non è che non c’è rete, non è che stanno facendo degli upgrade. Te lo dicono chiaramente “Prova a cercare qualcos’altro.

Vogliono distrarti con altro. Perché loro sono lì, hanno il tuo permesso per spiare ogni tua mossa in rete (e non solo) e non ti mollano. Non vogliono che ragioni, che segui le piste, che ti informi.

Non è straordinario che abbiano scelto una scimmietta, come quella proverbiale che non vede, non sente, non parla?

Tu non farti abbindolare e usa la testa!

Ti lascio con 3 ultime riflessioni:

1) Quando qualcuno svaluta e ridicolizza una teoria usando la parola “complottismo” stai attent@!

Non si può bollare di complottismo e cospirazionismo qualsiasi voce fuori dal coro che cerca di fare libera informazione, perché complottismo è un termine offensivo, un’etichetta ingiusta e banalizzante, troppo facile da usare per far chiudere il cervello alla gente (che ancora più di pensare con la sua testa ha paura del giudizio degli altri e del ridicolo).

In pratica, invece di confutare la tesi proposta, si attacca violentemente la persona. E questo – oltre ad andare contro i principi della  Comunicazione non violenta – solo perché non si hanno argomenti sufficienti per smantellarla (o anche perché probabilmente la tesi è fondata… meditiamo!)

A parte che oggetto di discussione dovrebbe essere sempre il messaggio e non il messaggero, c’è anche da vedere chi sta parlando. Una cosa è un giornalista serio, un ricercatore serio, un medico serio, un deputato serio, un’altra è un esagitato inguardabile che urla in modo sgrammaticato dalla sua cucina su YouTube. E poi sono convinta che le teorie più stupide le metta fuori proprio l’Intelligence mainstream per poterle poi sputtanare e fare di tutte le erbe un fascio (Uè, stiamo parlando di gente che si fa gli attacchi terroristici da sola, per avere la scusa di entrare in guerra! Di che ci stupiamo?) Ovviamente c’è da vedere caso per caso, come ho già detto, niente è come sembra…

La cosa che mi infastidisce da parte dei media che dedicano articoli al concetto di complottismo, o anche dei cosidetti antibufale o debunker, è tendere a tutti i costi a polarizzare l’argomento. O ci sono loro, i “seri” detentori della verità (e delle pubblicità a pagamento) o ci sono gli altri, i “complottisti”, esagitati e paranoici. Come dire “noi siamo i buoni”, e “loro sono i cattivi”. Terzium non datur…  Invece di difendere la libertà di espressione, la pluralità delle voci, fare ricerche, argomentare e cercare di capire cosa c’è di vero – cuando el río suena, agua lleva – continuare a diffondere il concetto del cospirazionismo sembra un tentativo per eliminare ogni dissonanza. Proprio perché esistono le sfumature di grigio, questa è una falsa dicotomia: non ci sono solo il main stream e il cospirazionismo.

2) Quando non ci sono prove contro un certo prodotto, una certa tecnologia, un certo farmaco, stai attent@!

E’ vero che dobbiamo usare la testa, ma il fatto che non ci siano studi scientifici noti (perché di solito ci sono, ma sono stati messi sottochiave) e che quindi apparentemente manchino prove oggettive a sfavore di una certa tecnologia o medicina, non significa che si debbano usare, ignorando il principio di precauzione.

La storia è piena di prodotti lanciati sul mercato avidamente senza alcun controllo che poi si sono rivelati a lungo termine tossici, cancerogeni, pericolosi per l’ambiente e per la catena alimentare (DDT, amianto, teflon, glifosato, bisfenolo A… sorvolo su quelli “sospetti” tossici che – per interesse – ancora ci fanno usare.)

Come giustamente disse Upton Sinclair…

E’ difficile far capire qualcosa a un uomo, se il suo stipendio dipende dal fatto che non la capisca.

Ricorda: nessuno ha interesse a fare studi contro i propri… interessi, ma questo non significa che dobbiamo starcene buonini ad aprire la bocca o a mostrare le braccia (e il sedere) a chi ci vuole somministrare le sue miracolose invenzioni. Nemmeno se siamo sotto ricatto. (Io cambierei residenza prima di far vaccinare obbligatoriamente mio figlio perché il Presidente della mia Regione una mattina si è svegliato e ha deciso così…)

3) Quando senti le parole che vorresti sentire, stai attent@!

E’ così facile cedere alla tentazione di credere a false verità, bugie, menzogne che rifilano nei canali mainstream. E’ così rilassante, riposante, tranquillizzante. Ci pensano loro a dirti cosa pensare, cosa fare, quale sia la pillola magica del momento. Così almeno stiamo a posto, non dobbiamo accendere il cervello, non dobbiamo vivere in modo più consapevole, non dobbiamo dire “NO”, non dobbiamo essere “diversi”, non dobbiamo ribellarci.

Ma non pensi anche tu che con tutto questo “Carosello” ci stanno fiaccando proprio per tenerci buoni? Per farci comprare quello che vogliono loro?

Dunque… Non prendere per oro colato quello che senti, mai (neanche in questo caso, ovviamente! 😉 ) Anche se non appena ti farai la domanda “chi ci guadagna qui?” seguendo la pista del denaro, allora capirai molte cose. Quando ti accorgi che vogliono azzittire certe voci, sviarti e distrartidisincentivarti con leggi e multe, spaventarti e farti guardare altrove… Forse è il momento di iniziare a cercare la verità.

Intanto allarmi arrivano da tutto il mondo, perlomeno da quella parte ancora vigile e senziente. Ecco cosa scrive la scrittrice e attivista Arundhati Roy

Oggi, mentre siamo tutti confinati, loro stanno muovendo i loro pezzi degli scacchi parecchio rapidamente. Il coronavirus è arrivato come un regalo agli stati autoritari. (…) Se prima del coronavirus ci aggiravamo da sonnambuli nello stato della sorveglianza, oggi stiamo correndo in preda al panico tra le braccia di uno stato della super-sorveglianza in cui ci è chiesto di rinunciare a tutto – la nostra riservatezza, la nostra dignità e la nostra indipendenza – per consentirci di essere controllati e micro-gestiti. Anche una volta revocati i confinamenti, a meno di muoverci rapidamente, saremo incarcerati per sempre.

Ma ne riparleremo (sperando che la prossima volta che ti colleghi al nostro sito non appaia la scimmietta!) 😉

Intanto ti invito a frequentare il Forum di I FEEL GOOD (uno degli ultimi baluardi del libero Slow Web) dove stiamo collezionando una quantità impressionante di materiale selezionato su questa pandemia mediatica

Pace, Amore e Libertà (di parola, movimento e cura). 🙂

Viviana Taccione
Autrice, Trainer & Downshifter

[Articolo pubblicato anche in www.ifeelgood.it]

Storia della Mucca riscritta in chiave Peace & Love…

Un Maestro samurai, durante un lungo viaggio con il suo fedele discepolo, stava attraversando una foresta a piedi quando vide in lontananza un misera casa, e decise di fermarsi per una breve visita. Durante la passeggiata stava spiegando al suo apprendista l’importanza di incontrare le persone, di aprirsi a nuove esperienze, e di quale grande opportunità di apprendimento si potesse ottenere.

Non appena si avvicinarono alla casa, notarono subito l’estrema povertà in cui vivevano i suoi abitanti, una coppia con tre bambini. Erano vestiti con abiti laceri ed erano scalzi. La casa era poco più che una baracca di legno…

Nonostante questo, i forestieri vennero accolti gentilmente e invitati a riposarsi presso di loro.

Nel pomeriggio il samurai si avvicinò al padre di famiglia, e gli domandò: “In questo luogo remoto, come fate a sopravvivere?

L’uomo rispose: “Mio caro amico, abbiamo una mucca che ci permette di avere diversi litri di latte al giorno. Una parte del prodotto lo vendiamo o scambiamo per altri prodotti alimentari nella città vicina, e con il resto produciamo formaggi per il nostro consumo. Questo è il modo in cui riusciamo a sopravvivere“.

Il saggio rimase in silenzio ad assimilare queste informazioni, e contemplò la casa e lo stile di vita della povera famiglia. Poco dopo, salutò i suoi abitanti e si mise di nuovo in marcia con il suo discepolo.

A metà del tragitto, si rivolse al giovane e gli ordinò: “Si sta facendo sera, vai a prendere la mucca nella stalla, e senza che nessuno se ne accorga, portala al di là delle montagne dove non potranno mai più ritrovarla! Io ti aspetterò al prossimo villaggio.

Il giovane, spaventato, guardò il maestro e gli ricordò che la mucca era l’unico mezzo di sostentamento di quella famiglia. L’insegnante rimase in silenzio e il discepolo, abbattuto, si mise in moto per obbedire agli ordini del suo maestro.

Trovò la mucca, la condusse al di là delle montagne e la abbandonò in una pianura all’interno di un bosco (la mucca trovò casualmente un toro e visse felice e contenta, ma questa è un’altra storia e verrà raccontata un’altra volta… 😉 ). Gli ci vollero 5 giorni per tornare a ricongiungersi al suo Maestro lungo la strada…

Passarono gli anni, ma questa storia restò incisa nella memoria del giovane che non riuscì mai a dimenticarla. Un bel giorno, travolto dal senso di colpa decise di lasciare tutto e di ritornare a vedere come stava la famiglia. L’idea era quella di confessare quello che era successo per chiedere perdono e offrire il suo aiuto.

E così fece. Mentre si avvicinava al luogo dove sorgeva la misera baracca, si accorse che tutto era molto bello, con alberi in fiore, una bella casa con un carro davanti alla porta e alcuni bambini che giocano in giardino. C’era un mulino a vento, un orto e un frutteto e un laboratorio… Tutte cose che prima non c’erano.

Il giovane era triste e disperato immaginando che quell’umile famiglia avesse dovuto vendere ad altri la sua terra per sopravvivere. E che era stato proprio lui l’artefice della loro disgrazia!

Affrettò il passo e fu accolto da un uomo molto gentile, ben vestito e sorridente. Il giovane chiese notizie dalla famiglia che abitava in quelle casa circa quattro anni prima, e l’uomo rispose che la casa era appartenuta sempre a loro. Il ragazzo allora riconobbe in quella persona felice l’uomo spento che aveva incontrato anni prima… Fu invitato ad entrare in casa ed ebbe la conferma che era la stessa famiglia che aveva visitato già con il suo maestro, anche se a prima vista, non l’aveva riconosciuta.

Visti i cambiamenti, il giovane fece i complimenti e ricordò loro che qualche anno prima li aveva incontrati quando era passato da quelle parti con il suo Maestro. Non potendo frenare la sua curiosità, chiese allora all’uomo: “Come ha fatto a migliorare questo posto e migliorare così tanto la sua vita?

Con grande entusiasmo l’uomo rispose: “Avevamo una mucca che ci permetteva di sopravvivere, ma che improvvisamente è sparita. Da quel momento abbiamo avuto la necessità di fare altre cose e di sviluppare altre competenze. Così abbiamo tirato fuori energie insperate e talenti che non sapevamo di avere, e abbiamo ottenuto il successo che vede in questo momento!

MORALE DELLA FAVOLA E NOTE TECNICHE…

Un breve memo su questo post

Recentemente mi sono imbattuta in diverse storie di vita reale che mi hanno ricordato la storia della Mucca, tipicamente un licenziamento non voluto (ma esa-sperato) che ha costretto la persona ad abbandonare la sicurezza deprimente di un posto fisso pagato anche male per un’altra attività e nuove esperienze.

Insomma, una mucca che permette di sopravvivere ma non di vivere, che perdere diventa decisamente una benedizione. Non tutto finisce bene al primo tentativo, ma il nostro compito è provarci, provarci, provarci e non accontentarci finché non realizziamo la nostra Mission.

Però a me la storia della mucca ammazzata che gira in varie formule sul web non mi ha mai convinto, e non mi è mai piaciuto raccontarla. Denota poca sensibilità e una buona dose di antropocentrismo. E certo non abbiamo alcuna necessità di storie che perpetrino crudeltà contro gli animali. Perché se siamo ciechi verso le sofferenze degli animali, alla fine, siamo ciechi anche verso noi stessi (e l’Emergenza Climatica in atto lo dimostra!)

Ed è per questo che ho deciso di riscrivere la Storia della Mucca in versione cruelty free. Il senso non cambia.

Un’altra piccola riflessione

Il Maestro Samurai e il giovane sono in giro per aprirsi al mondo e alle esperienze. E anche la famiglia, accogliendo benevolmente gli ospiti dice inconsciamente “sì” al confronto.

Anche questa è una lezione cruciale. Dire “sì”, non chiudersi davanti ai problemi o irrigidirsi nelle proprie convinzioni, non lasciarsi travolgere dalla routine, ma esplorare nuovi modi di vivere e di pensare.

Questo è il mio anno del sì, uno “YES YEAR” in cui Leonardo ed io stiamo uscendo notevolmente dalla nostra Area di Confort e viaggiando in nuovi mondi. Sorprendentemente vicini.

Perché come dice il grande Picard (parafrasando Voltaire): “Non lasciare che la perfezione diventi nemica del bene!

E sono molto contenta.

Lanciamoci in nuove avventure anche prima di aver tutto pronto, anche prima di sentirci in grado, anche prima di… morire senza averlo mai fatto. Perché la perfezione non è di questo mondo, il coraggio invece sì!

Spero che la Storia della Mucca in chiave Peace & Love ti sia piaciuta e che ti aiuti a disfarti delle zavorre e volare liberamente verso la tua Mission dell’Anima!

Con affetto,

🙂

Viviana

Black Friday? No grazie! (Non farti fregare!)

un lupo travestito da pecora

Questa del “Black Friday” è stata una settimana insopportabile!

Ho incontrato negozianti che, con occhi spiritati e la bava alla bocca, decantavano i loro maxi sconti e le loro offerte speciali. Neanche ascoltavano quello che chiedevi, appena possibile, infilavano nella conversazione l’argomento “Black Friday” tronfi di poter offrire alle loro prede uno sconto così goloso. Ma goloso per chi?

Il massimo è stato in un negozio di ottica. “Vuoi un occhiale da lettura? Niente paura, con il “Black Friday” puoi averne due!” Ma se manco hai la gradazione che mi serve!!! “Non c’è problema! Te ne prendi uno con una gradazione un poco più bassa e l’altro un poco più alta, così ne hai due, tanto con il “Black Friday” bla bla bla…”  Roba da matti! Stessimo parlando di panini, stiamo parlando della salute degli occhi.

Ma con me caschi male, ogni volta che mi nomini il “Black Friday” mi convinci sempre meno. Ma che venditore sei se non sai leggere le micro espressioni di disgusto sul viso dei clienti? Non vedi che sto cercando il modo di andarmene al più presto?

Mi sento offesa, insultata nella mia intelligenza, aggredita sul lato etico, schiaffeggiata sul fronte morale, mentre con gli occhi della mente vedo nuvole fosche di CO2foreste sventrate, mano d’opera sfruttataanimali agonizzanti, fiumi e laghi fosforescenti, discariche a cielo aperto.

Ma non ti rendi conto di quanto poco mi stai “servendo” e quanto invece cerchi di strumentalizzare la situazione per fare cassa e rifilarmi roba che non mi serve? 🙁

Ma c’è il “Black Friday”, la gente pur di portarsi via merce inutile che normalmente non avrebbe mai comprato, evidentemente lascia a casa il cervello. 🙁

Ma che caspita è questo “Black Friday” (letteralmente “Venerdì nero“) o il “Cyber Monday” e tutte le derivazioni sui generis?

Si tratta di giorni dedicati a celebrare il consumismo rampante, lo spreco, il superfluo. In effetti non è si tratta più di singolo giorno, ma oramai si parla di “Settimana del Black Friday“.

Ovviamente il “Black Friday” è una tradizione Americana, nata negli anni ’80.

Ma perché degli Americani ci dobbiamo prendere solo gli eccessi?

Come l’assurda festa di Halloween, altra festa importata di sana pianta nella sua veste più becera e gregaria, solo per farci spendere e spandere (assurda come la festeggiamo noi, senza alcun tipo di spiritualità… Mi piace molto invece il  Día de los Muertos di tradizione messicana che almeno viene festeggiato ricordando i defunti e non andando a molestare i vicini di casa per ricevere dolcetti fosforescenti e cariogeni armati di inquinanti zucche di plastica. ) 🙁

Negli Stati Uniti, il “Black Friday” è il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento, il Thanksgiving Dayuna festa Calvinista che si celebra il quarto giovedì di Novembre.

Il Ringraziamento è una cosa seria (almeno dovrebbe!)

Si festeggia nell’America del Nord dal lontano 1621, quando i Padri Pellegrini, fuggiti dall’Europa per poter essere liberi di professare la loro fede Cristiana Calvinista nel Nuovo Mondo, arrivando a bordo della Mayflower dopo una traversata pericolosa che li decimò, decisero di dedicare una giornata per rendere grazie per i doni ricevuti.

Il primo “Black Friday” fu lanciato dai celebri Magazzini “Macy’s” per  celebrare il Thanksgiving Day e ad oggi – dopo 40 anni – Macy’s continua la tradizione organizzando una parata (super sponsorizzata, ovviamente!) che non ha niente a che invidiare al Carnevale di Rio De Janeiro.

Sorvolando sul povero tacchino, animale all’epoca selvatico che sfamò i Padri Pellegrini e oggi piatto tradizionale del Thanksgiving Day massacrato in circa 40 milioni di esemplari ogni anno(anche se ad oggi – non dovendo più fare di necessità virtù – si potrebbero fare scelte altrettanto simboliche ma cruelty free!)…

Collegare una festa con dei regali non è una idea stupida, commercialmente parlando…

Ma una cosa è che venga proposta dai commercianti, l’altra – ben diversa – che sia accolta passivamente dai consumatori.

E che legame ci sia tra il Ringraziamento e l’acquisto sfrenato, non si sa…

Sì, forse il Calvinismo che connette il successo economico e la realizzazione spirituale, giustifica una certa visione consumistica (comunque gravemente distorta e terribilmente miope perché non c’è niente degli insegnamenti di Cristo nella distruzione delle risorse e nello sfruttamento della vita), ma noi che c’entriamo? 

Noi Italiani, di fede cattolica, che abbiamo in casa un Papa che nella sua Enciclica “Laudato sì 2015 stranamente scrisse anche di Ecologia e di Cura della casa comune, dovremmo avere una visione diversa…

Dal momento che il mercato tende a creare un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti, le persone finiscono con l’essere travolte dal vortice degli acquisti e delle spese superflue. Il consumismo ossessivo è il riflesso soggettivo del paradigma tecno-economico. (…)

Tale paradigma fa credere a tutti che sono liberi finché conservano una pretesa libertà di consumare, quando in realtà coloro che possiedono la libertà sono quelli che fanno parte della minoranza che detiene il potere economico e finanziario.

In questa confusione, l’umanità postmoderna non ha trovato una nuova comprensione di sé stessa che possa orientarla, e questa mancanza di identità si vive con angoscia. Abbiamo troppi mezzi per scarsi e rachitici fini

O ancora…

Oggi il peccato si manifesta con tutta la sua forza di distruzione nelle guerre, nelle diverse forme di violenza e maltrattamento, nell’abbandono dei più fragili, negli attacchi contro la natura.

Davvero, non è proprio da me parlare di religione (anche perché ci sono troppi demoni mascherati da santi, e ogni messaggio positivo può essere stravisato e usato per manipolare, basta vedere cosa è stato fatto dalla stessa Chiesa al messaggio originale del Cristo!), ma questa Enciclica parrebbe ricordare che se distruggi la Casa Comune, se distruggi Madre Terra, fai peccato, un peccato – sostiene il Papa – da cui poi confessarsi.

E comunque – possiamo dirlo in altro modo – stai creando Karma.

“Ma cosa caspita c’entra il peccato, il Karma, con il Black Friday?” Mi chiederai…

Acquistando cose superflue senza preoccuparci dei costi reali che ci sono dietro, noi diventiamo mandanti di devastazione, sfruttamento, ingiustizia, uccisioni. Noi creiamo la DOMANDA che permette ad altri di depredare il Bene Comune.

Siamo distruggendo, anzi, stiamo auto-distruggendo il nostro Parco Giochi, quello in cui la nostra Anima – vita dopo vita – sta facendo esperienza del bene e del male per imparareevolvereservire.

Dimmi tu se non è un vero peccato

Ad ogni modo, mettiamola così: non sarebbe più etico “ringraziare” con un giorno di astinenza all’acquisto, per salvare il Pianeta dalla barbarie dello sperpero, del consumo?

O magari non sarebbe più etico “ringraziare” con un giorno dedicato alla Beneficenza per aiutare i più deboli che sono rimasti schiacciati dalle spire del Neo-Colonialismo? (In effetti esiste un timido “Giving Tuesday“, il martedì successivo al “Black Friday” e al “Cyber Monday”, che mi è stato segnalato via mail da Agire Ora e da Action Aid!)

(Apriamo e chiudiamo questa pietosa parentesi: è assolutamente una domanda retorica, dato che si avvicina il Natale, festa in cui monta la frenesia dello sperpero, ricorrenza religiosa in cui questa annosa domanda avrebbe ancora più senso! Evitiamo inutili spargimenti di parole… )

Insomma, il “Black Friday” apre il Vaso di Pandora del Consumo Invernale, è una giornata che per tradizione dà il via alla follia degli acquisti Natalizi.

Follia che si vede nelle file che la gente fa fuori dei negozi, accampandosi per dormire lì tutta la notte per essere pronti ad entrare correndo per comprare belando tutto quello che viene messo loro davanti.

Ancora, soffermiamoci sul termine “black, cioè nero, affibbiato al “Black Friday”.

Nero per il traffico che riempie di nubi nere tossiche le strade? (Questa settimana anche per le strade di Roma non si riusciva a respirare!) O nero per i libri contabili che si riempiono di cifre nere e non più in rosso, colore della perdita. O nero per il petrolio che sostiene il consumismo sfrenato e sta riempiendo il Pianeta di CO2?

Poco importa.

Quello che importa è che regna sovrana un’ipnosi collettiva che spinge all’acquisto indiscriminato di beni e servizi.

Così fan tutti. La riprova sociale è un Autoinganno potente.

Hanno fatto il “Black Friday” anche sulle casse da morto “Paghi oggi e muori quando vuoi!” Ma ci rendiamo conto?

Per non parlare delle promozioni web!

Qui in Redazione abbiamo avuto le caselle email intasate da promozioni che declinavano in tutti i modi possibili il “Black Friday”, alcune squallidissime, altre più creative… Ma nessuno che abbia sollevato un minimo dubbio sull’esigenza reale di questa ricorrenza.

Questa ipnosi all’acquisto con la scusa del “Black Friday” non fa fare una bella figura ai professionisti, alle aziende, ai negozianti…

Ogni volta che ci spremono per farci cacciare soldi per cose inutili, ci stanno cavando il sangue, ci stanno succhiando tempo di vita, tempo che passiamo a lavorare per comprare, sprecare, sfruttare, buttare, inquinare, e poi lavorare ancora per comprare…

Non è solo per quello che ci fanno fare, ma è per come ci fanno vivere!

Ci stanno ingabbiando in una prigione dorata sempre più insostenibile, prigione dove non possiamo fare altro che correre su una Ruota del Topo impazzita, in un carosello senza fine che non ci rende né più felici, né più realizzati.

Una prigione destinata a rimpicciolirsi sempre di più, perché gli schiavi non sono mai liberi e prima o poi ne pagheremo le conseguenze…

Quello che hai comprato durante il “Black Friday” ti serviva davvero? E quanto ti è costato, davvero? E quanto è costato al Pianeta? Quante risorse ha sfruttato, quanta sofferenza ha causato? E quanto costerà in futuro quando lo butterai in discarica?

Ma perché nessuno parla della “Make Something Week” promossa da  Greenpeace per rispondere allo sperpero del “Black Friday” e del consumismo natalizio in genere?

Una settimana mondiale di 300 eventi gratuiti che si terrà in 40 paesi dal 23 novembre al 2 dicembre 2018, per “fare qualcosa” contro lo spreco insegnando a fare invece che comprare.

Perché le alternative all’acquisto automatico ci sono: si può  riparareriutilizzarericiclare, dare una seconda vita a oggetti ancora utili, liberando la creatività personale contro l’omologazione della paccottiglia e della plastica Made in China & dintorni.

Stiamo letteralmente svendendo il Pianeta, eventi come il Black Friday non fanno altro che incentivare le persone ad acquistare oggetti che resteranno nelle nostre vite soltanto per pochi minuti, ma che danneggeranno il Pianeta per secoli. Siamo stati indotti a pensare che la felicità provenga da ciò che compriamo, ma non è così: let’s make somethingfacciamo qualcosa!

Perché altra plastica è “Il regalo che il pianeta non vuole!

Così come questo sperpero di risorse e energie male indirizzate da una mancanza di consapevolezza.

Pace & Amore (e basta bulimia consumistica!)

Viviana Taccione
Autrice, Trainer & Downshifter
[Articolo pubblicato anche in www.ifeelgood.it]

Nata libera, prigioniera a vita in uno Smartphone

Ho molto a cuore la libertà personale.

Autorità e tirannia mi hanno sempre esasperata, dietro qualsiasi forma si nascondessero.

Qui sul Pianeta Terra, noi esseri umani del 21° secolo sembriamo aver perso completamente il senno, investendo mesi di vita per lavorare e guadagnare soldi al fine di comprare a caro prezzo strumenti cibernetici, portarli sempre con noi, diventarne schiavi.

E sento che dietro tutto questo c’è una grande ingiustizia: una castrazione mentale ed emotiva socialmente accettata.

Credo sia arrivato il momento di demolire un Sistema assurdo, spezzare gli automatismi inconsapevoli, agevolare il Risveglio, contribuire a elevare il livello della coscienza umana.

Con la scusa della COMODITA’ (ma quando mai la comodità è stata motore dell’evoluzione? 😉 ) abbiamo accettato di vivere la nostra vita mediata da una Collettività pilotata da una serie di Re e Regine per i quali siamo solo numeri, forza lavoro, potere di acquisto.

E anche noi veniamo condizionati, irretiti, ipnotizzati, costretti ad agire per un “bene” superiore – il Dio PIL – illusi di poter diventare belli, ricchi e perfetti come le STAR che popolano gli schermi, e alla fine dopo aver compiuto una serie di devastazioni (più o meno consapevoli), veniamo rottamati quando smettiamo di servire il Sistema.

E la nostra Energia incarnata si disperde per sempre. 🙁

Mentre la nostra Identità ed “Eredità Digitale” resta on line sui Social Media congelata in vetrine virtuali e asservita alla Collettività

Ma quello che mi rattrista di più non è questo.

Quello che mi dispiace è che nei primi anni ’90 la Rete è stata accolta come strumento di indipendenza dal Sistema… (E potrei quasi dire “io c’ero”, visto che la mia tesi di Laurea l’ho scritta ancora su una Video Scrittura Canon StarWriter nel 1994 e poco dopo abbiamo comprato il nostro primo Tower PC che era gigantesco! 🙂 )

Come scrive nostalgicamente Umair Haque, scrittore ed economista: “Un tempo internet rappresentava una grande promessa, forse la più grande promessa di tutte: essere il faro che guida ogni persona verso la sua giusta destinazione.”

Quando parlo di Rete mi riferisco al World Wide Web: nata libera come strumento di ricerca, oggi questa stessa Rete è venduta a trance, nuovamente asservita al Sistema, grazie a dei geniali – piccoli ma anche pervasivi, onnipresenti e subdoli – dispositivi.

Parafrasando una nota campagna animalista contro il circo, anche della Rete si potrebbe dire: “Nata libera, prigioniera a vita in uno Smartphone.

Dispositivi con cui puoi navigare agilmente solo sui siti di Social Networking, regno indiscusso di pulsantoni, immagini superficiali e slogan a effetto. Dispositivi che da oggi in poi chiamerò Nanosonde.

Sono esagerata? Non credo.

Fintanto che l’attacco rimbambente pubblicitario avveniva attraverso TV, Cinema e Videogiochi, era possibile pararne i colpi.

Fintanto che l’attacco avveniva tramite il computer, potevi sempre navigare da un sito all’altro alla ricerca di informazioni indipendenti…

Ma ora la tecnologia è così portatile, sta nella tasca dei jeans, quando non sul cuore, direi che è quasi sottocutanea

Oggi i siti di Social Networking sembrano in combutta con le Nanosonde per invadere le menti umane 24 ore al giorno e impedire una vera Comunicazione.

Non è un mistero per nessun Autore web della vecchia guardia come noi che le interazioni di qualità siano scemate paurosamente negli ultimi anni. Non si commenta, non si risponde, non si interagisce quasi più su Blog e Forum…

Ci hai fatto caso? Si preferiscono i siti bacheca, dove interagire comodamente senza tastiere, con stereotipate emoticonsonomatopee da fumetto e video pseudo-demenziali.

Le email sono state surclassate dai Messangers istantanei

Perfino le telefonate non sono più di moda: adesso si comunica prevalentemente con messaggi vocali asincroni, tipo Walkie Talkie! 🙁

Siamo sommersi da un flusso incessante di spazzatura multimediale che stressa, inquina e obnubila anche le menti più intelligenti, rubando loro l’innocenza e assimilandole al suo gioco: bloccare l’evoluzione degli individui portando avanti gli interessi di una Collettività fondata su valori egoistici e distruttivi.

Pochi sono gli esempi virtuosi che sfuggono a questo schema.

Pochi i siti che non si vendano al miglior offerente pubblicitario, non importa che parlino di sana nutrizione o di ambiente, c’è sempre posto per un’azienda di junk food o una petrolchimica, basta che paghino.

Pochi i siti che non rimpastino articoli scopiazzati qua e là, non-luoghi multimediali senza anima con titoloni creati ad hoc affinché rimbalzino impazziti sui siti bacheca portando click alle loro pubblicità Adwords.

Tanto la maggior parte delle persone non legge più.

Non ci riesce.

Lo schermo è troppo piccolo.

Si vedono solo le immagini e i titoli.

Dunque cui prodest?

E’ il nefasto predominio del Fast Web sullo Slow Web. Ho chiamato questo fenomeno già da qualche anno “SCOMUNICAZIONE CELLULARE”.

A breve vediamo meglio perché…

Ci si illude di potersi togliere l’impianto cibernetico quando si vuole, ma… Come nella classica Sindrome di Stoccolma, si finisce per innamorarsi del proprio Carceriere!

Diciamoci la verità (…)

Continua su “SCOMUNICAZIONE CELLULARE. Come difendersi da Social, Smartphone e Nanosonde imparando a godersi lo Slow Web” disponibile sia in versione libro cartaceo che in formato Ebook 100% Win Win.

Vuoi leggere i primi 5 capitoli di Scomunicazione Cellulare?

Scarica gratis l’Estratto omaggio L’Invasione delle Nanosonde.

Ma Gesù Cristo mangiava l’Agnello Pasquale?

Da quando ho capito cosa stessi mangiando non ho mai compreso il rito macabro di dover mangiare un cucciolo di Agnello per forza, usanza che non trova neanche fondamento nella nostra tradizione Cristiana

Adesso non vorrei impelagarmi in questioni teologiche, ma nell’Ultima Cena descritta nei Vangeli Sinottici non viene esplicitamente detto che Gesù e gli Apostoli mangino un Agnello…

(A parte che l’ultima cena non è neanche sovrapponibile al pranzo di Pasqua di risurrezione, dato che è una Cena prima della Passione di Gesù)…

Un accenno all’Agnello si trova invece nell’Antico Testamento, quando Dio comanda al popolo di Israele – per liberarlo dalla Schiavitù – di marcare le porte delle abitazioni con del sangue di Agnello in modo che lui potesse riconoscerle e castigare solo gli Egiziani.

L’Agnello è semmai un cibo tradizionale per la Pasqua, ma per quella ebraica Pèsach Pesah (in ebraico פסח), che non celebra la morte e risurrezione di Cristo, ma la liberazione dall’oppressione Egiziana e l’esodo verso la Terra Promessa.

Quindi i Cristiani e Cattolici non credo abbiano niente a che vedere con il sacrificio dell’Agnello (che per convenienza commerciale è poi diventato anche Capretto).

Tecnicamente infatti Gesù Cristo si offre come l’Agnello di Dio che si immola per salvarci e quindi non c’è più bisogno di ammazzare l’Agnello…

E poi se Gesù è l’Agnello e noi lo ammazziamo… lo stiamo festeggiando come risorto o martirizzando di nuovo? 😯

Insomma, mi pare ridicolo che tutti si riscoprano ferventi cattolici o cristiani e ubbidienti alle “tradizioni” proprio il giorno di Pasqua quando, magari dimenticando di andare in chiesa, ci si affretta a rendersi complice della morte di un cucciolo! 🙁

(Già abbiamo diverse tradizioni ridicole a Pasqua, come quella dell’uovo di cioccolato, ma questa è un’altra storia…)

E poi, dato che i testi sacri li hanno scritti e ritoccati nei secoli gli uomini di Chiesa, a loro comodo, per poter felicemente banchettare tra lusso e sperperi nei Palazzi Vaticani, per me dentro potrebbe esserci scritto qualsiasi cosa…

Mi piace di più immaginare Gesù di Nazareth come il Profeta illuminato descritto nel Vangelo Esseno, un Vangelo scomodo che è stato velocemente messo a tacere, in cui predicava il digiuno, l’igienismo e non mangiava animali né faceva sacrifici cruenti.

Non so cosa ne pensi tu…

Ma io personalmente preferisco un Gesù Cristo buono, compassionevole, misericordioso, vegetariano (tu ce lo vedi con un coltello in mano mentre scanna un Agnello?) al Dio Cruento e vendicativo descritto nella Bibbia…

Un uomo capace di sacrificarsi per ideali di Pace & Amore.

Un’eredità raccolta da molti santi, tra cui San Francesco di Assisi che non a caso predicava la semplicità e la frugalità, nonché l’Amore verso tutte le creature di Dio, persino il temibile Lupo di Gubbio (e sarà forse a causa dell’EcoVillaggio che stiamo costruendo in Umbria, questa immagine mi è tanto cara! 😉 ) …

Religione a parte, anche chi mangia abitualmente carne dovrebbe rifiutarsi di avallare questa pratica violenta di trucidare dei cuccioli appena nati per santificare la Pasqua.

Non è certo questo il modo di “santificare” una festa, si accumula solo cattivo Karma

Oltre che cattiva salute.

Ma di certo lo si dimentica in nome della tradizione, incoraggiati da questa pressante coscienza di massa onnivora, sostenuta da industria alimentare e medici compiacenti che vogliono tenere vivo e prospero il mercato dell’infermità grazie alla propaganda dei mass media

O magari si tratta solo di distrazione

Chi mangia Agnelli o Capretti a Pasqua forse non si rende conto che sta mangiando dei cuccioli, gli stessi che quando vede insieme alle mamme in un prato pieno di margherite primaverili, indica dicendo “oh, che carini!

Lasciamoli nei prati.

🙂

Viviana Taccione

[Articolo pubblicato anche sul Blog di Autodifesa Alimentare. Se vuoi fare un commento puoi farlo qui.]